Il Comune di M.S. Severino delocalizza il mercato settimanale: gli ambulanti in disaccordo con la nuova Location.
MERCATO SAN SEVERINO.
Con l’ordinanza n. 32 del 10/03/2023 parte della Fiera settimanale del sabato si trasferisce in via Marzio D’Amato, Via Solofrana e Via Gregorio Portanova. Da quanto si apprende la principale motivazioni, che ha reso necessario lo spostamento da Piazza Don Gregorio, risiede nel fatto che l’area sarà oggetto di un intervento di edificazione, per cui è necessario prevedere la delocalizzazione di una parte degli operatori del settore.
Il nuovo piano di ricollocazione prevede la redistribuzione degli spazi inserendo gli operatori in Via Solofrana, dall’incrocio con Via Licinella all’incrocio con Via Licinella all’incrocio con via Trieste, in Via Marzio D’Amato dall’incrocio con l’area di parcheggio adiacente il Centro Commerciale (Bricofer) all’incrocio con Via Macello, in Via e Piazza Don Gregorio Portanova, dall’incrocio con Via Trento all’incrocio con Via Papa Giovanni XXlll e in Largo vittime innocenti delle mafie.
Vista la necessaria delocalizzazione, la settimana scorsa (giovedì 9 Marzo), il sindaco Antonio Somma, con la partecipazione dell’assessore Carlo Guadagno con delega alla Gestione e manutenzione del patrimonio, ha convocato una riunione con i commercianti delle aree mercatali, per mediare e tentare di trovare una soluzione condivisa, incontro disatteso, che non ha avuto l’esito che si aspettava.
Una parte di commercianti ha accolto l’invito e ha partecipato alla riunione mentre la parte avversa allo spostamento ha boicottato l’invito trattenendosi all’esterno per protesta, per di più non hanno sottoscritto il verbale di condivisone propedeutico per l’entrata in vigore della nuova disposizione.
I commercianti dissidenti tramite l’associazione sindacale Anva Confesercenti (Associazione Nazionale Venditori Ambulanti) hanno richiesto a gran voce l’azzeramento della procedura messa in atto, ritenendola voluta da pochi «Abbiamo scoperto che non era una riunione interlocutoria con le associazioni ma un’assegnazione dei posteggi agli operatori, la maggioranza dei quali non è stata avvisata – commenta Aniello Ciro Pietrofesa, coordinatore regionale ANVA Confesercenti –. È stata cambiata la planimetria e proposta un’assegnazione con graduatoria in ordine alfabetico. Agli operatori non è giunta la comunicazione di spostamento del mercato che dovrebbe essere la conclusione del procedimento di assegnazione dei posteggi. Tutto tramite singole telefonate. Lo stravolgimento favorisce una ventina di persone». Da qui la richiesta di azzeramento «La procedura non può essere valida, ne chiediamo l’azzeramento e se necessario la sospensione del mercato».
Il sindaco Somma non si sottrae alle critiche e difende l’operato dell’amministrazione: «Una parte dei mercatali non ha partecipato senza motivazione. il mercato non risulta disunito e non si tratta di una delocalizzazione ma di una semplice suddivisione delle aree. È falso che non ci sia stata condivisione, abbiamo fatto molte riunioni». Guadagno parla di «scelta condivisa dalla quasi totalità dei mercatali sottoscrittori insieme ai sindacati dell’assegnazione dei posti nella nuova allocazione. Definirla nuova è inesatto: si tratta di uno spostamento di una parte del mercato nell’area già destinata».
I consiglieri di opposizione Eliana Landi, Francesca Landi, Luigi Lupone, Carmine Ansalone, Gerardo Figliamondi e Giovanni Romano alimentano il dibattito e sottolineano che: “Il trasferimento degli operatori commerciali del nostro mercato del sabato previsto per sabato 11 marzo è stato disposto dall’Amministrazione Comunale senza rispettare le normative del settore e impedendo la necessaria partecipazione degli interessati e dei cittadini. Va immediatamente fermato!”. Secondo l’opposizione la procedura viola l’Art.66 della Legge Regionale n.7 del 2020 relativa al “Trasferimento e sospensione dei mercati”, inoltre, risulta essere carente sotto l’aspetto della condivisone; un tale provvedimento non può essere risolto con una presa d’atto di una planimetria, deve rispettare le leggi che rendono obbligatoria la corretta e trasparente informazione ma soprattutto che venga garantita la corretta partecipazione di tutti gli aventi diritto alla decisione, osservando, prima tra tutte la Legge 241 del 1990 in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.
Gennaro Gallo