
FISCIANO: RESTITUZIONE DEI TERRENI ESPROPRIATI PER IL PROGETTO COMPOSTAGGIO.
Nell’ultima assemblea municipale del comune di Fisciano il Sindaco, Dott. Vincenzo Sessa, approva la procedura per la restituzione delle aree precedentemente espropriate per la realizzazione del sito di compostaggio. Un atto dovuto vista la scadenza dei cinque anni del vincolo espropriativo, ma soprattutto l’epilogo finale di una lunga controversia legale che va avanti da anni e che mette la parola FINE sulla questione compostaggio.
Le intrecciate vicende giudiziarie in ambito civile e penale, alcune delle quali ancora in corso, e la revoca del finanziamento emessa dalla Regione Campania hanno di fatti stroncato il progetto di realizzazione dell’impianto.
Era il 31 luglio 2017 quando la giunta Sessa, al suo primo mandato, approvò il progetto per la realizzazione dell’impianto di compostaggio in località Prignano di Soccorso, frazione del comune di Fisciano, ai confini con i Comuni di Mercato S. Severino e di Montoro.
Il progetto era di vecchia data, risalente alla LEGGE del 5 Luglio 2007 n. 87 “recante interventi straordinari per superare l’emergenza smaltimento dei rifiuti nella regione Campania”. Su questa legge furono mossi i primi passi per l’individuazione di siti idonei per la realizzazione di impianti di compostaggio; il successivo passo avvenne nel 2010, fu la redazione del “Piano d’Ambito per la gestione dei rifiuti” della provincia di Salerno promosso dall’allora Assessore Provinciale alle politiche Ambientali il Dott. Giovanni Romano, in cui si prese atto della volontà di realizzare un impianto di compostaggio nella valle dell’Irno.
Il 2017 è l’anno in cui, il comune di Fisciano, manifesta formalmente la volontà di realizzare il sito di compostaggio aerobico da 32.000 t/annue per il trattamento delle frazioni organiche provenienti dalla raccolta differenziata, in Località Prignano di Soccorso, un frazione situata ai confini del Comune di Fisciano.
La Regione Campania, sulla scorta della documentazione ricevuta dalla compagine Fiscianese, approva il progetto preliminare, finanziandolo per la somma complessiva di 19.500.000 euro ed eroga in forma di anticipo il 10% dell’importo pari a 1.950.000 euro.
Il Comune intasca l’anticipo del finanziamento che viene in parte “girato” alla Fisciano Sviluppo spa quale onere per l’esproprio delle aree sulle quali poi si sarebbe dovuto realizzare il sito.
È l’atto ufficiale che di fatto da il via alla fase operativa del progetto con l’avvio degli espropri. L’area d’interesse per la realizzazione dell’impianto di compostaggio è quella confinante con la sede della Fisciano Sviluppo e al confine territoriale con i comuni di Mercato san Severino e Montoro.
Il coinvolgimento del territorio di confine, compreso tra Mercato San Severino e Montoro, è la miccia che innesca l’attivazione dei cittadini che abitano nelle zone limitrofe all’area della realizzazione del sito. Sulla scia del malcontento e della preoccupazione si creano diversi comitati cittadini per la tutela del territorio che manifestano apertamente il loro dissenso per la realizzazione di questo mega progetto; a fare squadra con i comitati anche i locali amministratori che esprimono il loro diniego all’esecuzione dell’impianto.
L’azione dell’amministrazione comunale fiscianese, non si scompone, è determinata nel voler portare a termine l’opera appena iniziata e nonostante gli incontri con i comitati cittadini non traspare alcuna volontà di modifica, né dimensionale né di delocalizzazione del sito. Visti presupposti, i comitati di Mercato San Severino e Montoro, unitamente ai rispettivi sindaci, impugnano il progetto davanti al TAR.
Da qui in poi la parabola discendente del progetto, il 23 dicembre 2019, a seguito dell‘impugnazione fatta dai comitati e dai comuni limitrofi, il TAR accoglie il ricorso annullando di fatti il provvedimento di non assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del progetto pubblicando l’ordinanza contro la Regione Campania, per l’annullamento del decreto dirigenziale con cui è stata disposta l’esclusione del progetto di realizzazione dell’impianto di compostaggio a Fisciano.
Il 13 settembre 2021 arriva il Decreto Dirigenziale, n. 25 della Regione Campania che revoca ufficialmente il finanziamento concesso obbligando di fatti il Comune di Fisciano alla restituzione dell’anticipo ricevuto di 1,9 milioni.
Eccoci a giorni nostri con la delibera di restituzione dei terreni precedentemente espropriati, dell’Amministrazione Fiscianese, che mette fine al progetto compostaggio e permetterà di recuperare parte della somma indebitamente intascata dal Comune.
Finisce qui il “Progetto Compost”, ma non l’indagine penale della procura di Nocera Inferiore, a carico dei vertici della Fisciano sviluppo, dei tecnici dell’ente comunale e della stessa regione e di una parte della giunta comunale, su presunte irregolarità dei documenti, nella cartografia relative all’ubicazione di fondi e particelle catastali, presentati alla regione proprio per ottenere l’anticipo del 10 %.