COVID, BLOCCO DELLE ATTIVITA’ AMBULATORIALI: L’ALLARME DEI MEDICI CAMPANI
“Dopo due anni di pressione i medici sono allo stremo. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, oltre a garantire l’assistenza ai loro pazienti covid e non covid, sono obbligati a un super lavoro amministrativo/burocratico, per la segnalazione delle positività e per le procedure legate alle quarantene e all’isolamento. Negli ospedali – sottolineano in una nota Giovanni D’Angelo, presidente dell’Ordine di Salerno e del coordinamento degli ordini dei medici e degli odontoiatri della Campania, Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine di Napoli, Maria Erminia Bottiglieri, presidente dell’Ordine di Caserta, Francesco Sellitto, presidente dell’Ordine di Avellino, Giovanni Pietro Ianniello , presidente dell’Ordine di Benevento, la situazione è critica. Reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza. Il tutto complicato e aggravato da contagi di medici e di infermieri, che riducono ulteriormente il personale già cronicamente in sofferenza. Sotto pressione è anche il sistema dell’emergenza territoriale 118. Il Covid spaventa ancora, e i cittadini ricorrono al 118 alla minima difficoltà respiratoria. Ugualmente in affanno sono i colleghi dei servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle ASL coinvolti da due anni nella campagna vaccinale e nelle attività di tracciamento. La “Sospensione temporanea delle attività di elezioni e di specialistica ambulatoriale nel SSR”, dichiarata dalla nostra Regione, certamente complicherà una situazione già molto compromessa. Il blocco di fatto nella sanità pubblica delle attività di elezione e della specialistica ambulatoriale comporterà in molti casi un ritardo diagnostico dagli esiti imprevedibili e un allungamento delle liste d’attesa difficilmente recuperabile nei prossimi mesi. I chiarimenti inviati a tal proposito dalla Regione Campania complicano ulteriormente il quadro, scaricando sui medici, la responsabilità di discriminare sull’urgenza o meno della prestazione da erogare, senza chiarire da quale medico e in quale setting assistenziale tale decisione debba essere assunta. Fermo restando il diritto della Regione ad emanare disposizioni restrittive sulla assistenza ospedaliera, qualora lo ritenga indispensabile per far fronte alla emergenza pandemica, riteniamo nostro dovere stigmatizzare che queste disposizioni di fatto portano a negare a un’ampia fetta di persone il diritto alla tutela della salute, che la Costituzione riconosce come diritto fondamentale indipendentemente dalle differenze socio-economiche. Come Coordinamento Regionale degli OMCeO Campani, Enti Sussidiari dello Stato, intendiamo ribadire al Governatore On. De Luca la nostra piena disponibilità a una più fattiva collaborazione anche attraverso un momento di ascolto, così come previsto dalla posizione di sussidiarietà degli Ordini rispetto al Ministero della Salute”.